variazione interindividuale nella relazione di diversi marcatori di intensità – una sfida per le prescrizioni di formazione mirate (PDF originale)
Egger f , Meyer T, Hecksteden A
PLOS 1 (10): E0165010, 2016
Intensità di allenamento sono spesso prescritti come carichi relativi in base a un singolo valore di riferimento (ad esempio, il consumo massimo di ossigeno). Tuttavia, lo stress fisico indotto dall’esercizio fisico è sfaccettato e una grande variabilità interindividuale è stata dimostrata in indicatori di intensità in carichi costanti con intensità relative standardizzata. Ciò mette in discussione l’accuratezza delle intensità relative ai fini dello stimolo della formazione. L’attuale test mira a indagare sulla variabilità interindividuale nel rapporto degli indicatori di stress utilizzando curve di prestazioni interpolate derivate da test di carico costante con carichi di lavoro diversi. Questo approccio consente la previsione di altri indicatori basati sul riferimento scelto e il successivo confronto della precisione predittiva tra i gruppi basati su gruppi e su una regressione individualizzata. 15 ciclisti competitivi hanno completato un test di pedalata incrementale seguito da 5 test di carico costante con gli stessi carichi di lavoro assoluti rispetto al test incrementale. Il più alto di questi carichi di lavoro che raccolse lo stato stabile del lattato (Blan) è stato ripetuto consentendo la stima della variabilità intraindividuale. Dei test di carico costanti, le traiettorie del BLA relative al rispettivo valore di riferimento (ad esempio,% VO2Peak) sono state interpolate dalla regressione polinomiale. La variabilità tra le curve di regressione degli individui è stata analizzata da modelli misti. La precisione predittiva è stata stimata come la somma della differenza delle radici tra i valori predittivi e osservati. La percentuale della variazione totale della traiettoria del RA relativa al rispettivo parametro di riferimento è stata contabilizzata per l’identità di ciascun soggetto terminando tra il 36 e il 51%. Un aumento significativo della precisione predittiva è stato osservato rispettivamente VO2Peak e HRMAX, come parametri predittivi. Questi risultati supportano l’approccio multivariato e individualizzato per la prescrizione dell’intensità quando l’obiettivo è quello di causare disturbi precisi di omeostasi.