Turismo e economia politica per le colonie italiane durante gli anni Interwar


Sommario

L’articolo analizza la politica svolta dalle autorità italiane per espandere l’attività del turismo nel nord e il Corno d’Africa e in alcune aree del Dodecaneso. Nell’aprile del 1939, l’Italia invase l’Albania, cioè alcuni mesi prima dell’esplosione della seconda guerra mondiale, sebbene gli investimenti italiani in questo paese siano arrivati da dietro. Eniziare, il corpo responsabile del turismo in Italia, non solo ha fatto questo sforzo, ma anche altri agenti come il Touring Club, ad esempio, hanno anche svolto un ruolo fondamentale nel promuovere il turismo in queste aree. Mariotti stesso, già menzionato e che ha lavorato in Enit, ha progettato un programma completo per la promozione del turismo nelle colonie. In questo senso, non dobbiamo dimenticare che siamo in un momento di grande esaltazione nazionalista, da un lato, ed espansione dell’attività turistica, come attività economica e come pratica sociale nel boom, dall’altro. Se all’inizio del XX secolo era stata una pratica di minoranza, un periodo di divulgazione iniziò negli anni ’20. In questo senso, il regime fascista ha cercato di convincere più cittadini per unirsi a questa pratica grazie al cosiddetto lavoro nazionale di Dorlvalente Questo documento esamina alcuni aspetti turistici non pubblicati per colonie italiane (rispetto a quella adottata da altri importanti modelli coloniali europei) nel corso degli anni tra le due guerre del Ministero degli Affari Esteri e in alcuni entit (Consiglio del Turismo italiano) attuato per la promozione e lo sviluppo dei territori coloniali.

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