La relazione dell’essere umano e della natura: un’esperienza integrale della vita: approssimazione dal pensiero cosmico di Raimon Panikkar – E-stampe Complutense


Astratto

L’inchiesta attuale: il rapporto dell’essere umano e della natura, un’esperienza integrale della vita, postula come un percorso indagatorio, la tripla relazione tra il divino, la natura e l’essere umano. Per questo, si ritiene che il pensiero cosmoteandrico di Raimon Panikkar contribuisca in modo innovativo sull’argomento dello studio. Lo sviluppo della ricerca è composto da sette capitoli. Capitolo uno e due, consegna le basi del pensiero di Raimon Panikkar sulla concezione della realtà come una relazione. Capitolo Uno, presenta gli argomenti in base ai seguenti termini del nostro autore: Trinità radicale, A-Dualità (Advaita) e relatività radicale; che corrispondono rispettivamente alle seguenti tradizioni religiose che sono fonti del loro pensiero: il cristianesimo, l’Advaita della tradizione indù e il buddismo, rispettivamente. Capitolo due, si propone di evidenziare il dinamismo della realtà della realtà per superare le visioni moniste e dualistiche. Per questo, diventa necessario capire nel pensiero di Raimon Panikkar, il rapporto di essere e il vuoto, la sua concezione della vita come Zôê e il dinamismo della realtà presente nel Mythos, nel Logos e nella Pneuma Triad. Il capitolo tre, quattro, cinque e sei mira a spiegare, e a sua volta, per basare la tesi della ricerca, la relazione God-Man-Nature, dal postulato dell’intuizione cosmoteandrica di Panikkar. Il capitolo tre, è dedicato a presentare le basi argomentative dell’intuizione cosmoteandrica. Il quarto capitolo, si occupa del rapporto di Kosmos e del Divino, evidenziando i contributi del Panikkar nei suoi approcci da Sacra Secolarity e The Teofisica, il risultato del dialogo della scienza con la teologia. Il capitolo cinque espone l’argomento della realtà cosmoteandrrica dell’essere umano: l’uomo come mediatore tra il cielo e la terra. La relazione tra uomo e la dimensione divina è specificamente affrontata, dove è emergente come un’idea centrale del nostro autore. L’esperienza cristafisica ci apre l’esperienza cosmoteandrica. Il capitolo Six, tratta la relazione dell’uomo con Kosmos (natura), supponendo che la conoscenza simbolica proposta dal nostro autore ci porta a comprendere una relazione costitutiva tra coscienza e natura, molto diversa dalla moderna relazione epistemologica tra soggetto e oggetto. Da questa prospettiva, la natura è concepita come simbolo della realtà cosmoteandrica. Il Capitolo Seven, ha un carattere più conclusivo, cioè, sviluppa la proposta di Panikkar attorno al concetto di echosofia, basata sul suo approccio di logging di Cosmote. Qui, l’esperienza del tempo in natura è fondamentale capire la saggezza secolare dei Kosmos, e quindi, dalla Terra. In questo modo, i concetti del tempitore e del ritmo di essere saranno rivisti e il loro rapporto con la nozione di saggezza. Panikkar ci presenta una nozione del tempo originale che sposta tutta la cosmologia di un tempo lineare e circolare. Da parte sua, le conclusioni della ricerca sono incorniciate per evidenziare tre idee principali: la realtà è una relazione, la radicalità del paradigma di inter-dipendenza nella nozione di ecosologo; L’esperienza dell’ecosologo è un’esperienza cosmoteandrica e; L’esperienza Christofanic ci apre all’esperienza cosmoteandrica, gli anthrofopo come microkosmos e micrteoos. Allo stesso modo, una sezione che si riferisce a ciò che è rimasto in sospeso nell’indagine: il pensiero interculturale del nostro autore e il suo contributo metodologico per effettuare indagini interculturali che ci invitano ad apprendere altri modi di vivere con la natura.

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