Erosione è un fenomeno ambientale che tende a cercare un equilibrio. È un processo di substrazione della materia, in cui la collisione di elementi diversi e adiacenti attiva una trasformazione reciproca dei modi nel tempo. La fotografia e la sua estensione temporanea al cinema, agire allo stesso modo: isolando (eliminando) una parte della realtà, identificarla nell’immagine. Queste lingue sono lo strumento che gli artisti di esposizione, principalmente originari o residenti in Puglia, usano per osservare, studiare e interpretare il paesaggio geografico e sociale della regione, in cui sono ispirati e a cui dedicano le loro opere. Inoltre, ha anche opere di artisti e “passaggio”.
Queste fotografie, video e sculture, progetti individuali e indagini collettive, stabilire un dialogo con gli spazi di archivio della Fondazione Enric Miralles che accolga e riflettere la sua stessa vocazione di ricerca e sperimentazione. Insieme, costituiscono un ritratto multiforme di questo territorio, città del villaggio, villaggi, campi, foreste e strade; di tradizioni e dialetti. Un vecchio paesaggio, aperto e chiuso, popolato da leggende, la cui memoria sfida il presente in una lotta costante tra armonia e conflitto. Un paesaggio utopico, capace di suggerire visioni e immaginarie del futuro. Una pietra biancastra circondata da onde.
© Irene Pietrella
Exponen : Fabrizio Bellomo (Bari, 1982), Alice Caraciolo e Cemre Yeşil (Pisa, 1986, Turchi A, 1987), Teresa Giannico (Bari, 1985), Gianluca Marinelli (Taranto, 1983), Domingo Milella (Bari, 1981), Piero Percoco (Sannicandro, Bari 1987); Associazione Ramdom (Gagliano del Capo, Lecce), con il progetto di ricerca che indaga sulla terra estrema, selezione di film di Carlos Casas (Barcellona, 1974), Andrew Friend (Inghilterra, 1985), Brett Swenson (Stati Uniti, 1987) ; Cinema Territori (Ed. Gangemi, Roma 2013), Progetto di ricerca sulle sale cinematografiche della regione, Valentina Cam e Francesco Maggiore con il coordinamento scientifico di Francesco Moschini e illustrazioni di Vincenzo D’alba; Sal, installazione degli studenti del Centro di formazione per Bari F. Progetto Photography.
Lavori in Mostra Fabrizio Bellomo
Villaggio Cavatrulli (2011-in progress) Un villaggio scolpito e modellante nella pietra di una vecchia cava di Salento. Un aggregato di plastica di piccole case, volumi pieni e vuoti, caricati e giù diverse altezze, da usare a volontà. La città di Cavatrulli che l’artista Fabrizio Bellomo ha immaginato ha un carattere utopico e visionario, ma anche una concrezione a livello del progetto. Sintesi scultoreo di un’indagine sugli spazi residui derivati dal territorio scavato nella zona di Bari e Salento, e nei dintorni di Gravina. Antiche cave già pienamente sfruttate e abbandonate, che per una logica spontanea di riutilizzo sono diventate tempi in spazi pubblici, punti di incontro, siti di picnic, esempi e, allo stesso tempo, metafora di un paesaggio che deve essere reinvestito.
Alice Caraciolo e Cemre Yesil Pietà (2017)
Un racconto visivo, sospeso tra il passato e il presente, di un episodio mitico che si è verificato , Probabilmente, nella piccola città fortificata di Castro nella provincia di Lecce, conosciuta come moglie turca. La leggenda parla di una bella statua della Vergine, rubata durante una delle tante raid turche a Castro e dato da uno dei comandanti turchi alla sua moglie incinta. Dopo essere stato caricato in una nave senza equipaggio, la scultura in pietra riapparsa nella cattedrale dell’antica città del Salento. L’antica legenda torna a vivere in mostra attraverso la narrativa fotografica messa in scena dai due artisti. Le tracce del passato, ancora tangibile nel paesaggio, sono la fonte di ispirazione per reinterpretare e rileggere visivamente, in chiave contemporanea, un episodio di tradizione orale, da cui conservano la memoria attraverso suggerimenti surreali e visioni eterne.
Progetto commissionato dalla sezione Turismo della Regione Puglia nell’ambito dell’attività “TI Raccomanent Il Mare”. Città storiche costiere della Puglia “.
teresa giannico
diorama sm19, a Bianca (lavoro svolto per questa mostra, 2019) Teresa Giannico appropriata di immagini di oggetti del Ogni giorno per dare vita, attraverso un processo di manipolazione analogico, a scene sospese e ambigue, riflessi del loro bagaglio iconografico. Gli oggetti, stampati e montati su supporti di cartone, sono assemblati per formare dioramas, la cui memoria rimane solo nella fotografia finale. Nato e cresciuto nella provincia a nord di Bari, l’artista ha ideato un lavoro senza precedenti per la mostra, ispirato da oggetti e sensazioni relative alla sua terra natia. Il risultato è uno spazio infantile, una composizione di elementi di memoria: una cucina sessanta anni, pomodori in estate, fino ai primi passi nel disegno. Nato dalla visione incantata che conserva dalla Puglia, Teresa Giannico condivide con noi la traccia indelebile di un ricordo che emerge oltre il tempo e la distanza, condensare nell’immagine.
Gianluca Marinelli Manto (2017)
Il lavoro cinematografico del direttore di Taranto, Gianluca Marinelli, propone il ritratto di una donna che dal 2006 documenti con una fotocamera digitale ogni momento della sua vita . Un impulso onnivoro fatto di amore, curiosità, sentimento religioso e insolenza; Una determinazione morbosa e ossessiva, che genera incomprensioni e sfida l’ostracismo della Comunità a cui appartiene. Il lavoro, condotto con uno smartphone durante una residenza artistica, apre una riflessione sulla nevrosi di oggi relativa alla produzione di immagini e sulla presunta moralità associata alla sua diffusione. Il titolo del lavoro si riferisce al pitonisa manto, figlia di Tiresias, una figura errante e sofferente nella mitologia greca. Secondo la storia, le sue lacrime hanno origine il lago che circonda la città di Mantova, le cui acque avevano il dono di dare abilità profetiche a coloro che li bevevano.
Domenica Milella Polignano a Mare (2008)
I temi fondatori del lavoro di Domingo Milella sono storia, antropologia e sociologia. L’artista utilizza la fotografia come strumento finale della sua ricerca, un tentativo di capire il tempo dall’osservazione del paesaggio. Dall’atmosfera intima e familiare della propria casa alle terre più lontane e antiche: dal balcone della sua casa a Bari, attraversa la Puglia a raggiungere, con il tempo, la Mesopotamia. Seguendo le tracce di eventi umani e la loro stratificazione nel tempo, la fotografia di Milella parla di lingue indiscifrarabili che non ci appartengono e della sua interazione con l’ambiente. Concentra la sua ricerca sui paesaggi collettivi, pieni di storia e memoria, studiando la sua iconografia come simbolo di un’esistenza comune tra passato e presente. Allo stesso modo, il suo Polignano una cavalla è il frutto e la sintesi di una contemplazione lenta e consapevole del paesaggio.
Piero percoco L’R Ainbow è sottovalutato (2013 – in corso)
L’arcobaleno è sottovalutato è un romanzo visivo, un progetto che Piero Percoco è iniziato sulla piattaforma di scambio di immagini Instagram nel 2013. Il suo lavoro, totalmente a colori e in formato quadrato, è una collezione in continua evoluzione delle note visive, raccolte dall’artista Durante le sue passeggiate a Sannicandro e in diversi luoghi di Puglia. Percoco ci accoglie e ci porta nel suo immaginario, proponendo con un Onnivoro, ironico e affettuoso sguardo un ritratto della vita quotidiana del territorio in cui vive, straordinariamente ricco di stimoli visivi: persone anziane e bambini in riva al mare, feste popolari, Tabelle caricate con cibo, frutta e verdura a volontà. Un flusso ininterrotto di suggerimenti e riferimenti visivi e semantici, illuminati dalla calda luce meridionale.
Ramdom Indagine Sulle Terre Estreme (2015-16) Lavori cinematografici Recensione di Carlos Case, Andrew Friend, Brett Swenson
In occasione di Erosioni, la Ramdom Artistic Production Association (Gagliano del Capo, Lecce) presenta una selezione di opere cinematografiche svolte da tre artisti internazionali. Tra il 2015 e il 2016 come parte del progetto Indagine Sulle Terre Estreme Residence.
Visualizza “di passaggio”, invitato a osservare e contare il territorio di Capo di Leuca, l’ultimo arto al sud-est dell’Italia. Il corpo centrale della mostra è formato dalla trilogia di Carlos Casas de Barcelona, composta da Cava, Faro e Vucca (2016).Affascinato dalla storia millenaria di rocce e cave che caratterizzano questa terra, e da coloro che, insieme al mare, lo hanno modellato (Piapedreros), l’artista ha esplorato le cavità nascoste del territorio, dove case ed edifici sono stati costruiti pubblici con il suono del martello e dello scalpello; Poi seguì la luce che al Finis Terrae nasce e muore all’orizzonte, in sincope con l’accensione e fuori dal faro di Santa Maria di Leuca. La trilogia è composta dai cortometraggi dell’amico Andrew, attraversando due mari (2015), una restituzione poetica dell’incontro tra le correnti dei mari ionici e adriatici, e la_vora (2015) di Brett Swenson, realizzato in Punta Meliso, dove I fossili di antichi coralli, pareti erosi e insicuri della seconda guerra mondiale e detriti accumulati dall’afflusso di migranti si fondono in un singolo telaio.
Cinema Territori
Stanze, Luoghi, Paesaggi. Un sistema per la Puglia (Ed. Gangemi, Roma 2013) Ricerca, derivante da un’ampia mappatura eseguita in Puglia, documenti e conta lo spazio dei cinema – un patrimonio fondamentale dell’offerta culturale di un territorio, forza trainante dei processi di Miglioramento e sviluppo, in ambito urbano, architettonico e sociale. Allo stesso tempo, indagare sul ruolo dell’esercizio cinematografico nella storia, della cultura ed economia della regione.
In esposizione, il volume pubblicato da Editor Ghangemi nel 2013, insieme ad un’installazione delle 864 pagine che Lo compongono, con un gran numero di fotografie di autori emergenti del territorio, disegni e illustrazioni di autori, note di ricerca.
Valentina Ieva e Francesco Maggiore Project; Coordinamento scientifico responsabile di Francesco Moschini; Illustrazioni di Vincenzo D’alba. Promosso dal dipartimento del Mediterraneo, della cultura e del turismo della Regione Puglia in collaborazione con A.A.M. Arte moderna di architettura, il Politecnico di Bari e il Gianfranco Dioguardi Foundation,
Fotografie di: Nicola Amato, Enrico Camari, Riccardo Campanale, Gianni Cataldi, Berraldo Celati, Michele Cera, Giovanni Chialamonte, Angela CIOCE, Nicola Cipriani , Alessandro Cloillo, Francesco Colella, Giuseppe di Mattia, Stefano di Ambiente, Carlo Garzia, Beppe Gernone, Orlando, Lacarbonara, Cosmo Laera, Massimo Larsta, Sergio Leonardi, Gianni Leone, Uliano Lucas, Antonio Stefano Maino, Giuseppe Malone, Francesco Mezzina Domingo Mileella, Giuseppe Olivieri, Ninni Pepe, Purgatorio Agnese, Michele Roberto, Vincenzo Schiraldi, Antonio Tartaglione, Roberto Tartaglione, Gianluca Verdesca, Gianni Zanni.
Fotografie di: Francesco Confalone, Francesca de Chirico, Teresa dell’Aquila, Giada Giannoccaro, Rosaria Loiaia, Eleonora Molinari, Clara Putignano, Francesco Ribezzo.
Ringraziamenti: Ecomuseo della Pietra Leccese del Comune di Cursi (Lecce), dal gentile concessione delle sculture di Fabrizio Bellomo; Francesco Maggiore (Commissario di
Stentiterali del cinema), Paolo Mele (Ramom), Roberta Fiorito e Maria Teresa Salvati (progetto F.) per la sua collaborazione nel design della mostra. Al, laboratorio fotografico e rappresentazione del territorio.
di F.Project – Scuola di fotografia e cinematografia, Bari (2016-17) Sal è il risultato di un laboratorio attivato tra il 2016 e il 2017 per un tipo di Studenti del corso di fotografia del centro di f.project di Bari. Il tema del laboratorio e l’installazione in esposizione, le antiche città sommerse di Torre Pietra, mare per i Salinas de Margherita di Savoia in Apulia settentrionale, tra i più grandi d’Italia. Luoghi di mare e paludi in trasformazione continua, corrosa da agenti atmosferici e acque costiere, punteggiate da edifici e risultati di origine molto vecchia. Tra storia, presente e leggende, questi paesaggi nascosti danno vita a una ricerca fotografica collettiva multiforme e variegata, che li interpreta e la contiene in un modo nuovo di immaginazione.
Progetto fatto dalla classe di laboratorio di Fotografia e rappresentazione del territorio del curatore di Frontino Michela in collaborazione con Roberta Fiorito nel corso annuale di F.Project 2016/17.
Fotografie di: Francesco Confalone, Francesca de Chirico, Teresa dell’Aquila, Giada Giannoccaro, Rosaria Loiaia, Eleonora Molinari, Clara Putignano, Francesco Ribezzo.
Ringraziamenti: Ecomuseo della Pietra Leccese del Comune di Cursi (Lecce), dal gentile concessione delle sculture di Fabrizio Bellomo; Francesco Maggiore (Commissario di Territori del cinema), Paolo Mele (Ramdom), Roberta Fiorito e Maria Teresa Salvati (progetto F.) per la sua collaborazione nel design della mostra.
Biografie di artisti
Fabrizio Bellomo (Bari, 1982)
Artista e regista, Fabrizio Bellomo effettua la sua ricerca ibrida e maniera multidisciplinare. Le sue opere sono state presentate in Italia e all’estero nelle mostre individuali e collettive, attraverso progetti di arte pubblica, festival e presentazioni cinematografiche. Tra questi: Arcipelago Italia. Progetti per il futuro dei territori interni del paese nel Padiglione d’Italia, XVI Esposizione di architettura internazionale della Biennale di Venezia; Meccanicismo, KCB Kultnturni Centar Beograd (Belgrado); Premio Talent 2017, Macro Museum of Contemporary Art of Rome; 2004-2014. Opere e Progetti del Museo della fotografia contemporaneo, Triennale di Milano; Teatri I Gjelberimit, Fab Gallery, Tirana; Artoround, Museo della fotografia contemporanea Mufo (Milano); Richiamare – Riflesso archeologico del paesaggio archeologico in conflitto europeo delle ambasciate nordiche a Berlino; Plat (T) Form 2015, Fotomuseum Winterthur (Svizzera); 55 ° Festival dei Popoli; 34a Cinemed – Festival International du Cinéma Méditerranéen de Montpellier. Il suo lavoro è stato pubblicato in prove come “il corpo della solidarietà: il patrimonio, la memoria e la materialità nell’Italia post-industriale” in studi comparativi nella società e nella storia (Cambridge e Identità della fotografia italiana contemporanea “. (Einaudi, Torino 2013).
Alice Caraciolo e Cemre Yeşil.
Alice Caraciolo (Pisa, 1986) è un artista visivo, concesso in licenza nella storia dell’arte a Pisa. Ha studiato fotografia nel master in fotografia e progettazione visiva a Naba – nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Ha lavorato come borse di studio a Paradox, una piattaforma di ricerca sulla fotografia documentale con sede nei Paesi Bassi, e ha partecipato al Master in monolocali cinematografici e fotografia a Kabk a L’Aia, con Bas Vroege, Raimond Wouda e Ad Nuis. È co-fondatore di Lo.ft, uno spazio dedicato alla fotografia contemporanea a Lecce, ea Fac, un’associazione che organizza e promuove residenze di artisti. Il suo lavoro è stato esposto in numerosi festival e eventi internazionali.
Cemre Yeşil (Turchia, 1987), fotografo e artista, vive e lavora a Istanbul. Si è laureato all’Università Sabanci. Fondata Fillbooks in Karakoy (Istanbul), uno spazio dedicato ai libri fotografici, che organizza colloqui e workshop con artisti. È un professore fotografico presso l’Università di Istanbul Bilgi University e KOC University. Il suo lavoro è stato esposto e pubblicato a livello internazionale. Era finalista presso il Paul HUF 2014 Awards, Lead Awards 2016 e Prix du Livre d’Autour – Les Rencontres D’ARles 2016. La British Journal of Photography ha incluso tra i 25 fotografi più promettenti nel panorama della giovane fotografia contemporanea. Pietà è stata esposta a festival ed eventi internazionali come: Nesxt Festival (Torino); Festival di fotografia internazionale della vita d’organo (Zagabria, Croazia); Les Rencontres D’Arles (Francia); Fotografia Europea 2018 (Reggio Emilia); Manifesta 12 Palermo; SIYAH BYA GALLERY (Ankara, Turchia) ed è stato pubblicato su riviste e piattaforme come Falmouth Flessibile per la fotografia dipartimento, Centro per la fotografia contemporanea Australia, Urbanautica, Atpdiario, Monopol – Magazin Fur Kunst und Leben, Bab_ Balene Ai Bordi, EspooArte, der Greif , Icona (Panorama), Eppure rivista, Ignanza, Phmuseum, Beraber. Il manichino del progetto ha ricevuto numerosi premi internazionali ed è stato esposto presso il Juble Show 2018 (Cork Photo Festival); Foto Londra 2018; Foto Espana 2018.
Teresa Giannico (Bari, 1985) Laureato in Arti visive all’Accademia di Belle Arti di Bari, specializzata nel disegno e della pittura, dimostrando un grande interesse per scenografia e teatro, si avvicina gradualmente la fotografia . Nel 2012 si è trasferito a Milano, dove vive e lavora, per laurearsi al Master in fotografia e Design visivo in NABA – Nuova Accademia di Belle Arti. Il suo lavoro è stato prima esposto in Plat (T) Form 2015 presso il Fotomuseum Winterthur (Svizzera); Più tardi ai festival PhotoPub in Novo Mesto (Slovenia) e circolazione / i a Parigi. Nel 2018-19, ha partecipato ai futures del progetto della fotocamera – Centro italiano per fotografia (Torino) ad Amsterdam. Dal 2016, è rappresentato dalla Galleria Milanese Viaquatena, dove nel 2019 è stata tenuta la sua prima fiera personale, Kaleidos si è tenuta.
Gianluca Marinelli (Taranto, 1983) Oltre a gestire la ricerca storica-artistica sulla cultura contemporanea , Partecipa regolarmente nelle attività espositive in fondazioni, musei, gallerie d’arte. Il suo cortomeo Cala Paura, tenuto nel 2015, ha ricevuto una menzione speciale presso il Festival del cinema europeo di Lecce e all’arte contemporanea Francesco Fabbri, ed è stata selezionata per la Biennale XVII dei giovani artisti mediterranei dello stesso anno (Fabbrica del Vapore, Milano ).
Somensent Milella (Bari, 1981)
Piero Percoco (Sannicandro di Bari, 1987)
cresciuto a Sannicandro di Bari, Italia e trascorse la maggior parte della sua infanzia in Venezuela. Nel 2010 si è iscritto a un programma universitario in scienze forestali e ambientali, abbandonando il corso dopo due anni per impegnarsi nella fotografia. Il suo lavoro è stato pubblicato in importanti riviste internazionali come la Stone Italia, il British Journal of Photography, il New Yorker, Vogue Italia. Nel 2019, ha esposto le sue opere presso la mostra collettiva che cerca Al Mar di Ravenna; Ai festival fotografici di Photo Wien con la Galleria di Ostlicht (Vienna) e presso la foto Vogue Festival sulla base, Milano. È l’autore di due libri, pubblicato da Skinnerboox: l’arcobaleno è sottovalutato (2019) e gli interni prisma (2018), modificati e progettati da Jason Fulford. È rappresentato dalla Galleria di Ostlicht di Vienna.
Associazione Ramdom (Gagliano del Capo, Lecce)
Ramdom è un’associazione di produzione culturale e artistica con sede a Gagliano del Capo, nel Provincia di Lecce. Fondata nel 2011 da Paolo Mele e Luca Coclite, promuove progetti d’arte contemporanea della portata internazionale nel dialogo con il Salento, come Indagine Sulle Terre Estreme e default, attraverso mostre, strutture artistiche pubbliche, residenze, workshop e riunioni. Nel 2016 ha lanciato il programma di residenza ma anche Alla Fine del Mare, dedicato ad artisti e commissari sotto i 35 anni. Lastimation, la sua base di operazioni e spazio espositivo, si trova al primo piano della stazione ferroviaria di Gaglia – Leuca, ultima corsa nel sud-est dell’Italia.
Artisti sul display:
Carlos Casas (Barcellona, 1974) è un regista artista e multidisciplinare, la cui ricerca è espressa attraverso il cinema, il documentario, le arti visive e le arti del suono. Le sue opere sono state premiate presso festival internazionali di Torino, Madrid, Buenos Aires e Città del Messico, e sono state presentate in mostre individuali e collettive. Dal 2001, si è dedicato a una trilogia di opere dedicate alle terre più estreme del pianeta: Patagonia, Lago d’Aral e Siberia; E nel 2009 il suo progetto ha iniziato in corso, valanga. Attualmente sta lavorando a un film su un cimitero di elefanti al confine tra India e Nepal.
Andrew Friend (England, 1985) è un artista e designer che esplora esperienze e relazioni tra le persone e il paesaggio Una varietà di forme espressive, come il disegno e la narrativa cinematografica. Laureato alle interazioni del design per il Royal College of Art of London (2010), nel 2018, è stata finalista presso il Contemporary Talents Award della Flançois Schnieder Foundation di Wattwikker (Francia). Il suo lavoro è stato recentemente esposto presso la Biennale di Kjerndoy in Norvegia e la Tate Britain a Londra.
Brett Swenson (Stati Uniti, 1987) Vive e lavora a Brooklyn, New York. Laureato nel 2010 presso la Scuola di Design di Rhode Island, ex professore di Rhode Island School of Design, completerà i suoi studi di specializzazione presso l’Università di Chicago nel 2020. Le sue opere (sculture, lavori video e strutture) sono stati esposti in mostre collettivi Musei e gallerie internazionali. La sua prima mostra individuale, la sua potenziale differenza, si è tenuta presso Agnes Varis Art Center – Glass urbano a Brooklyn, New York, nel 2014.
f.project – Scuola di fotografia e cinematografia (Bari)
L’Associazione F.Project è un centro di formazione e ricerca sulla fotografia e sull’immagine contemporanea. È nato a Bari nel 2013, con l’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura fotografica in relazione alla società e al territorio in cui opera. L’Associazione opera principalmente in quattro aree: insegnamento (corso biennale, masterclass, laboratori); Attività culturali (mostre, riunioni e presentazioni); Ricerca del territorio; Servizi (camera buia, stampa d’arte, sale Posado, consulenza). Ogni anno, F.Progetto attivo, con gli studenti del corso biennale di fotografia, laboratori di ricerca visiva in diverse aree del territorio, con l’obiettivo di produrre, attraverso riflessioni e aree di ricerca sulle lingue dell’immagine contemporanea, una nuova documentazione fotografica e cinematografica in Puglia e nei suoi dintorni.
Biografie dei Commissari Ilaria speri
È un curatore e produttore di progetti di esposizione e editoria. Dal 2013, lavora con Fantom, un’associazione senza scopo di lucro che esegue mostre e libri su fotografia, suono e arti visive. Corrispondente da Il Giornale dell’Arte, scrive in libri e riviste internazionali e ha collaborato con editori come libri di Humboldt, Mack, Skinnerboox e Skira. Professore di storia della fotografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2014-17, nel 2016-2019 ha lavorato come coordinatore di festival di Visual Arts Fotopub (Novo Mesto, Slovenia). Collabora con la caldaia creativa Agenzia (Milano e Barcellona) per sviluppare e coordinare progetti di esposizione e ricerca. Vivere a Milano.
Massimo Torrigiani
Co-fondatore della caldaia, Massimo Torrigiani è anche co-fondatore e membro di Fantom. È il direttore artistico di Capo d’Arte, un’associazione senza scopo di lucro con sede a Gagliano del Capo (Puglia) e uno dei curatori del Teatro Triennale dell’Arte, Milano. Nel corso degli anni, ha diretto istituzioni d’arte; ha modificato riviste, mostre e libri; Ha lavorato come consulente per editori e società di moda e design; Ha organizzato concerti e sessioni DJ in club, teatri e luoghi non convenzionali; Ha scritto di arte, libri e musica per riviste internazionali; Ha contribuito in progetti di ricerca sulla relazione tra arte e città. Vivi a Milano.