Il progetto Avatar ha come l’ultimo obiettivo è quello di fornire immortalità agli esseri umani. Per questo, sono pianificate quattro fasi: Avatar A (tra il 2015 e il 2020), che verrà quando possiamo controllare una distanza Android con il nostro pensiero; Avatar B (2020-2025), costituito dal trapianto della massa grigia di una persona morta a un robot; Avatar C (2030-2035), che creerà un Android con un cervello artificiale in cui la coscienza individuale sarà girata, con tutti i loro ricordi e conoscenze; E, infine, Avatar D (2040-2045), a che ora la mente dell’essere umano sarà trasferita a un avatar idolografico basato sulla semplice energia, priva di legami fisici. L’uomo d’affari russo Dmitry Itskov, promotore di questo piano visionario, spiega le sue chiavi.
Che tipo di futuro aspira a creare?
La nostra intenzione è costruire una società in cui le persone sono in grado di vivere in abbondanza e per molto tempo, non solo sul nostro pianeta natale . Anche se siamo tecnicamente in grado di inviare coloni alla Luna e Marte, con la nostra disposizione biologica non sopravviverebbe lì per molto tempo. Organismi artificiali, tuttavia, ci consentirebbero di diventare itternauts, i primi coloni, i conquistatori dell’universo. Allora non avremmo bisogno di mangiare o bere, sopravviveremmo al freddo o al calore estremo e avremmo adattato alle pressioni elevate e basse.
L’ultima fase del progetto, Avatar D, è un corpo di luce simile a un ologramma. Perché cercare l’immortalità sotto questa forma?
Il primo scienziato che ha proposto l’idea è stato il Russian Rocket Expert Konstantin. Ha descritto l’evoluzione definitiva del corpo umano come la transizione di un materiale biologico, in un altro di energia, che si traduce in umanità radiante. Nella mia ricerca spirituale ho trovato anche testi in cui è menzionato che gli esseri umani possono evolvere fino ad un’entità di luce. L’ho trovato sorprendentemente simile al paradigma scientifico di Tsolkovski. Ispirato da queste due visioni, concepiamo Avatar D con una tecnologia molto avanzata, che include l’olografia e l’informatica ottica e fotonica.
Puoi leggere l’intervista completa con Dmitry Itskov, realizzato da Pablo Estrada, al numero 388 di molto interessante.
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